Si riaccendono le luci sull’End of Waste per il cartongesso. Gli operatori del settore, da tempo in attesa di un intervento normativo sul tema, sottolineano l’importanza del riconoscimento di una gestione efficiente dei rifiuti da costruzione e demolizione, con significativi benefici ambientali ed economici. Il cartongesso è uno dei materiali maggiormente impiegati nell’edilizia e ancora oggi, al termine del suo ciclo di vita, finisce in discarica. L’End of Waste rappresenta un passaggio cruciale per la transizione all’economia circolare di un intero settore: permette una riduzione dei rifiuti e apre a nuove opportunità di mercato con il reinserimento del materiale nei cicli produttivi. Il processo di raccolta e riciclo del cartongesso, opportunamente trattato, può così determinare una svolta, riducendo l’impatto ambientale dell’industria edile.
“L’impianto di Lodi per la valorizzazione del cartongesso, inaugurato pochi giorni fa dalla nostra Azienda Haiki+, che esprime la nostra Vicepresidenza, conferma l’impegno dell’industria italiana nel campo della ricerca per individuare soluzioni all’avanguardia e, in questo caso, possiamo dire pioneristiche – dichiara il Direttore Generale di Cisambiente Lucia Leonessi – ora occorre accelerare l’iter normativo”. Avviata la fase di istruttoria tecnica nel 2024 e decretato dal ministero che il processo istruttorio procede, restano ancora perplessità nel settore in merito a una serie di limitazioni particolarmente restrittive che, nelle intenzioni del Ministero, permarrebbero nel testo normativo attualmente al vaglio.
“L’Industria del cartongesso – riprende il DG Leonessi – chiede criteri non soltanto chiari, ma anche in grado di garantire agli operatori procedure snelle e di metterli nelle condizioni di lavorare agevolmente per un’edilizia a basso impatto ambientale”.