L’Acquario ama follemente la tecnologia ed ogni tipo di mutamento e trasformazione: è lui stesso in perpetuo cambiamento e rinnovamento e trova naturale che si debbano trovare (al più presto) nuove, geniali soluzioni per risolvere i problemi attuali di inquinamento e per sfruttare diverse (e meno dannose) fonti di energia magari puntando sulla ormai mitica (o forse utopica?) fusione fredda, affascinante ipotesi scientifica difficile da raggiungere e concretizzare, una specie di Santo Graal dei ricercatori moderni che risolverebbe molti problemi, in teoria.
Lo spirito rivoluzionario dell’Acquario, lo porta ad essere attratto irresistibilmente dai boschi verticali, ossia dalla sovversione della Natura, mischiando piante e cemento, vegetazione e città, eliminando i confini fra spazio urbano ed ambiente naturale, trasformando tutto il Mondo in”verde cittadino”.
Il suo ideale è quello di riuscire ad eliminare tutte le vecchie, grigie e massicce metropoli per rifondarle e sparpagliarle ovunque, facendo convivere strettamente Uomo e Natura, tecnologia e foresta, selezionando ed adattando piante ed animali, cancellando la distinzione fra selvatici e domestici, riducendo drasticamente il numero delle specie con animo pratico e pragmatico, senza sentimentalismi o inutili nostalgie del passato: il Vecchio Mondo sta morendo, va fatto scomparire per costruire un Mondo Nuovo in cui anche il vecchio modello di Uomo deve essere modificato e migliorato, eliminando delle parti inutili ed aggiungendo le ormai necessarie connessioni cibernetiche, sostituendo sempre per tempo le parti usurate e correggendo gli eventuali difetti.
L’Acquario non ha alcun “sacro” rispetto per la Natura e si sente in pieno diritto di alterarla e di reinventarla, spazzando via ogni vecchiume e giocando disinvoltamente sulla fusione fra Uomo e Macchina avendo sempre in mente la possibilità di lasciare la Terra e di avventurarsi oltre, magari per mezzo di una astronave verdeggiante con un equipaggio di bizzarri cybernauti.