Dopo aver recentemente organizzato al termine della propria Assemblea Generale 2023 l’evento “Limiti e Responsabilità della Comunità Europea nei confronti dell’industria italiana”, Confindustria Cisambiente è ottimista nel disegnare il futuro dell’Italia che, dati alla mano, resta leader assoluto nell’economia circolare, al primo posto tra le prime cinque economie dell’UE.
La classifica complessiva di circolarità nelle principali cinque economie dell’Unione europea è basata su sette indicatori che sono:
▪️il tasso di riciclo dei rifiuti
▪️il tasso di utilizzo di materia proveniente dal riciclo
▪️la produttività delle risorse
▪️il rapporto fra la produzione dei rifiuti e il consumo di materiali
▪️la quota di energia da fonti rinnovabili sul consumo totale lordo di energia
▪️la riparazione
▪️il consumo di suolo
Attenzione particolare la merita il tasso di utilizzo circolare dei materiali per l’Italia che è al 18,4%, restando più alto della media UE pari all’11,7% nel 2021 (ultimo dato disponibile). Per la produttività delle risorse il nostro Paese è davanti alle altre principali economie europee con 3,2 euro generati per ogni kg di materiale consumato.
L’Italia è il Paese europeo con il più alto tasso di riciclo sul totale dei rifiuti speciali e urbani (79,4%), un valore superiore alla media europea (48,6%) e a quello di Germania (69,1%), Francia (66,2%) e Spagna (48,7%). Un risultato che determina una riduzione annuale delle emissioni pari a 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e a 63 milioni di tonnellate equivalenti di CO2. L’industria manifatturiera italiana, grazie all’apporto di materie seconde provenienti dal recupero nazionale a cui si aggiungono materie seconde di importazione e quelle provenienti dal recupero interno, raggiunge un tasso di circolarità (rapporto tra materie seconde da riciclo e totale delle materie -prime e seconde- impiegate) pari a circa il 50%.