L’Unione europea sta sottoponendo ai portatori di interesse la bozza di regolamento Ue che specifica le informazioni che le imprese dovranno inserire a partire dal 2024 nelle proprie rendicontazioni di sostenibilità. Termine previsto per il 7 Luglio prossimo.
Quale provvedimento integra
Una volta emanato il Regolamento, esso andrà ad integrare la Direttiva 2013/34/Ue che fissa nuovi obblighi di comunicazione degli aspetti ambientali, sociali e di governance dell’impresa (“Esg Environmental, social, governance”).
Si tratta della normativa che riguarda gli obblighi contabili delle piccole e medie imprese (PMI), adottata il 26 giugno 2013 e facente parte del quadro normativo per l’armonizzazione dei requisiti contabili a livello europeo.
Essastabilisce le norme per la redazione dei bilanci delle PMI e semplifica gli obblighi di pubblicazione delle informazioni contabili. Il suo obiettivo principale è ridurre l’onere amministrativo e i costi di conformità per le imprese di piccole dimensioni, consentendo loro di concentrarsi maggiormente sulle attività operative.
Le prescrizioni riguardano, tra le altre cose:
- pubblicazione delle informazioni contabili: la direttiva semplifica gli obblighi di pubblicazione delle informazioni contabili per le PMI, riducendo la quantità di informazioni richieste rispetto alle grandi imprese;
- norme sulla revisione contabile: la direttiva esenta le PMI da alcuni requisiti di revisione contabile, consentendo loro di essere soggette a una revisione semplificata o addirittura esentate dalla revisione;
- criteri per qualificarsi come PMI: la direttiva definisce i criteri che un’impresa deve soddisfare per qualificarsi come PMI e beneficiare delle semplificazioni contabili;
- principi contabili: la direttiva stabilisce i principi contabili di base che devono essere seguiti nella redazione dei bilanci delle PMI, inclusi i principi di prudenza, continuità, coerenza e chiarezza;
- contenuto dei bilanci: la direttiva definisce quali informazioni devono essere incluse nei bilanci delle PMI, tra cui il bilancio di esercizio, la relazione della gestione e le note esplicative.
La direttiva 2013/34/UE è stata recepita dai singoli Stati membri dell’Unione Europea entro il termine stabilito e ha avuto un impatto significativo sulle pratiche contabili delle PMI, semplificando gli obblighi e contribuendo a ridurre i costi amministrativi per queste imprese.
L’oggetto dell’integrazione
In particolare, l’intervento è mirato ad integrare, secondo quanto riportato nell’Allegato I della bozza di regolamento, la definizione degli standard Esrs (European sustainability reporting standards) ovvero i principi europei di rendicontazione di sostenibilità che specificano le informazioni che le imprese dovranno comunicare nelle rispettive relazioni sulla gestione. Tra gli standard in consultazione anche quelli relativi al cambiamento climatico, inquinamento,risorse idriche, biodiversità ed ecosistemi.
Cosa sono gli European sustainability reporting standards
Si tratta di standard di reportistica europeo per la rendicontazione della sostenibilità, ed in particolare di un quadro di riferimento sviluppato dall’European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) in collaborazione con il Carbon Disclosure Project (CDP), Climate Disclosure Standards Board (CDSB), Global Reporting Initiative (GRI), International Integrated Reporting Council (IIRC) e Sustainability Accounting Standards Board (SASB).
Gli ESRS sono progettati per fornire un approccio armonizzato e coerente alla rendicontazione aziendale sulla sostenibilità, fornendo linee guida dettagliate su quali informazioni devono essere divulgate e come devono essere presentate. L’obiettivo principale degli ESRS è fornire alle aziende un quadro di riferimento comune per la comunicazione delle prestazioni ambientali, sociali e di governance (ESG).
Gli ESRS mirano a migliorare la trasparenza, la comparabilità e la coerenza delle informazioni sull’ESG fornite dalle aziende, consentendo agli investitori, ai regolatori e ad altre parti interessate di valutare in modo più accurato le prestazioni sostenibili delle società e prendere decisioni informate.
La proposta di adottare gli ESRS è stata inclusa nel pacchetto “Fit for 55” presentato dalla Commissione europea nel 2021, che mira a rafforzare l’ambizione climatica dell’UE. Se adottati, gli ESRS diventerebbero obbligatori per le grandi imprese che operano nell’Unione Europea.
Gli ESRS si basano su principi internazionalmente riconosciuti come i Sustainable Development Goals (SDG) delle Nazioni Unite e gli standard di rendicontazione non finanziaria esistenti come il Global Reporting Initiative (GRI) e il Sustainability Accounting Standards Board (SASB), ma mirano a fornire un quadro unificato specifico per l’Europa.