Come affermato dal Presidente Draghi, nell’informativa alla Camera sul conflitto tra Russia e Ucraina “”Potrebbe essere necessaria la riapertura delle centrali a carbone, per colmare eventuali mancanze nell’immediato. Il Governo è pronto a intervenire per calmierare ulteriormente il prezzo dell’energia, ove questo fosse necessario”.
La posizione di Cisambiente
Come Associazione, è nostra intenzione quella di scongiurare una tale ipotesi, laddove l’Italia può disporre di energia alternativa, meno impattante sull’ambiente, e soprattutto in linea con il modello di economia circolare che stiamo cercando di perseguire, sulla scorta delle indicazioni fornite dalla Comunità europea.
A tal proposito, sarebbe auspicabile riprendere e sviluppare il tema della produzione di energia a partire dal Combustibile Solido Secondario (CSS-C), che, a nostro avviso, potrebbe essere maggiormente sfruttato, evitando così l’adozione di scelte retrograde e non propriamente sostenibili.
Un solo motivo per giustificare questa proposta.
Se la nostra intenzione è quella di:
- puntare ad una strategia di economia circolare;
- realizzare un programma nazionale per la gestione dei rifiuti, che consenta la realizzazione di un adeguata rete di impianti
Se da un lato ricerchiamo un tasso sempre più di alto di raccolta differenziata (RD) per raggiungere l’obiettivo europeo di riciclo del 65 % al 2035
questo si traduce nella necessità di un fabbisogno impiantistico per il riciclo che non rispecchia quello attuale in termini di capacità di trattamento e, probabilmente, di tecnologia adottata ( l’obsolescenza tecnologia viaggia a velocità molto più elevata rispetto a quella degli interventi di riprogettazione degli impianti, per l’involuzione della burocratizzazione nei processi di sviluppo industriale ).
In sostanza, se noi intendiamo applicare una RD spinta e il trattamento meccanico volto alla selezione di prodotti riciclabili necessitano di un mercato a valle, che sia strutturato e in grado di assorbire le quantità disponibili per il riciclo. Cosa che non avviene per il CSS-c, per cui è stato predisposto, all’epoca, il primo decreto EoW nel 2013.
Il Comunicato stampa
Roma, 2 Marzo 2022_Il progressivo aggravarsi della situazione in Ucraina, fino all’invasione da parte della Russia che ha determinato la doverosa scelta da parte dell’Occidente di comminare all’aggressore sanzioni di portata eccezionale, ha contribuito ad evidenziare progressivamente una grande criticità del nostro Paese: la dipendenza energetica dell’Italia da altri Paesi, con la Russia che ci fornisce mediamente il 40% del nostro fabbisogno di gas metano.
Il carbone è stato evocato come l’alternativa più a portata di mano, ma ci sono anche altre possibilità ben più sostenibili sul piano ambientale, come spiegato dal Presidente di AIREC Giuseppe Dalena: “Nell’attuale grave emergenza energetica il carbone è stato evocato come l’alternativa più a portata di mano ignorando l’esistenza di combustibili alternativi ben più sostenibili sul piano ambientale. È l’occasione giusta per ricordare che i combustibili solidi secondari (CSS), compresa una quota crescente di CSS-C ‘End of Waste’ di altissima qualità, possono essere utilizzati in parziale sostituzione al carbone nei processi di combustione nei cementifici e nelle centrali termoelettriche contribuendo a ridurre l’importazione di risorse fossili non rinnovabili ed il ricorso alla discarica per le frazioni non riciclabili. Esiste una professionalità maturata nonché una disponibilità di CSS a livello nazionale di almeno 1 milione di tonnellate: solo A.I.R.E.C. rappresenta una potenzialità di 750.000 tons. È tempo di adottare un approccio più scientifico e meno improntato sulla propaganda ideologica per poter dare adeguate risposte agli obiettivi di sostenibilità che ci siamo prefissati”.
Dello stesso avviso il Presidente di Confindustria Cisambiente Alessandro Della Valle: “L’ipotizzato ricorso alla riattivazione delle centrali a carbone segnerebbe una battuta di arresto nel processo di transizione energetica avviato. Confindustria Cisambiente si metterà a disposizione del Ministero per fornire un monitoraggio delle possibili attività a sostegno delle necessità di reperimento di fonti alternative di energia da parte dei propri associati”.
In conclusione il Direttore Generale di Confindustria Cisambiente Lucia Leonessi dichiara: “Tutti i progetti ingegneristici ed i programmi immaginati da Confindustria Cisambiente, in attesa di autorizzazioni, semplificazioni e avvio da parte delle Istituzioni, sono stati già consegnati nelle opportune sedi regionali, in sede Ministeriale e riguardano l’energia da rifiuto con la garanzia che alcune grandi città possano addirittura arrivare alla totale autonomia tramite utilizzo di energia da rifiuto. Roma ne sarebbe un chiaro esempio”. Il DG invita dunque le Istituzioni ad utilizzare la competenza tecnologica e l’alta fedeltà allo schema della transizione ecologica di Confindustria Cisambiente che si propone come modello e come centro e laboratorio di progetti che siano da subito operativi per non perdere ulteriori mesi con il dubbio e la paura della carenza di energia.